“Two is megl’ che uan”, recitava una mitica pubblicità degli anni ’90. Ci sentiamo di condividere quella frase semplice, scherzosa ma evocativa: in due è meglio che da soli. Valeva all’epoca e vale per il consiglio del giorno della nostra rubrica, dedicata allo stretching di coppia.
Partiamo dalla parola, “stretching”. Si tratta di una parola inglese che è entrata nel nostro vocabolario ed è diventata di uso comune senza necessità di traduzione. Infatti “stretching” significa essenzialmente “allungamento”, nulla meno e nulla più. D’altronde quando facciamo stretching non facciamo che allungare passivamente i nostri muscoli: una pratica che aiuta a distenderli, a renderli più elastici, a tonicizzarli ma anche e soprattutto a rilassarli, visto che si tende, durante gli esercizi, a non superare mai la soglia del dolore. Una pratica ideale dopo il nostro work-out.
I benefici dello stretching, inoltre, non sono legati soltanto alla cura dei muscoli e al recupero dall’allenamento, anzi, gli esperti lo definiscono un antidolorifico naturale, un toccasana per la mente prima ancora che per il corpo. Lo stretching, assieme alle tensioni muscolari, scioglie quelle emotive. Non è una sorpresa: è complesso raggiungere il nostro benessere dal punto di vista strettamente fisico senza lavorare sulla psiche… è tutto collegato!
E lo stretching di coppia? sostenersi in quest’attività e farla in due, oltre a renderla più efficace e meno noiosa, può stimolare la complicità e riavvicinare le coppie addirittura dal punto di vista afrodisiaco. Del resto, cos’è condividere un allenamento di questo tipo se non renderlo un momento di vera intimità nella frenesia delle nostre vite quotidiane?
Ovviamente, è bene che le coppie che intendano iniziare a fare stretching insieme stiano molto attente a svolgere correttamente gli esercizi consigliati, con gradualità, rispetto per il partner e cura maniacale della respirazione. Non è difficile, occorre solo un tappetino e una discreta forza di volontà!